Un colpo di tosse o una risata ed ecco che...
Un concetto fondamentale in osteopatia è quello di diaframma. Setto muscolo - connettivale con la funzione di separazione tra due cavità distinte: zona cervicale - toracica; zona toracica - addominale e zona addomino - perineale.
In osteopatia si ritiene che una corretta dinamica linfatica – vascolare dipenda da una valida tensione dei diaframmi e dal loro sinergismo meccanico; infatti, tutti i maggiori punti di passaggio arterioso e venoso si trovano all’interno dei diaframmi.
Il diaframma pelvico è composto da un insieme di muscoli e fasce connettivali che creano il supporto degli organi contenuti nel bacino. Essendo quest’ultimo composto dall’unione di diverse strutture ossee ognuna con una propria mobilità articolare, qualunque variazione della meccanica può influire sull’esatto orientamento spaziale di tali strutture, con conseguente modificazione della tensione del pavimento pelvico. Una alterazione della sua integrità può infatti determinare l’insorgenza di perturbazioni vascolari e linfatiche a carico degli organi uro-ginecologici e degli arti inferiori (ad es. edemi, congestioni uterine, fibromi uterini, cisti ovariche, incontinenza, varicocele pelvico, ecc.). L’importanza del gesto osteopatico consiste nel ridare una corretta informazione meccanica, neurovegetativa e linfatica.
Il trattamento del pavimento pelvico, però, non può essere attuato in prima istanza in quanto ogni disfunzione meccanico-strutturale delle strutture ossee che compongono la pelvi daranno una variazione della tensione diaframmatica perineale; quindi il riequilibrio muscolare va eseguito dopo che sono state normalizzate le disfunzioni osteoarticolari.
A volte la disfunzione nella dinamica perineale è conseguenza o causa di disturbi uro-ginecologici, pertanto prima di effettuare un qualunque trattamento va valutata l’integrità anatomica dei visceri (ad es. presenza di un fibroma uterino, cisti ovarica, ecc.).
Ad esempio: una lacerazione perineale in seguito al parto può determinare incontinenza sia urinaria sia fecale. Inoltre le ripercussioni della cicatrizzazione post-lacerazione possono creare un difetto nella plasticità del canale vaginale e del collo dell’utero, con conseguente dolorabilità durante il rapporto sessuale.
Il gesto osteopatico risiede nel ridare una qualità muscolare fisiologica e nel ristabilire un valido gioco di pressione tra le diverse cavità corporee (cranio-torace-addome-bacino) permettendo un corretto ritorno vascolare linfatico, con una conseguente decongestione dei tessuti del bacino.
Il bacino deve essere inteso come un volume e il pavimento pelvico come “tappo” con funzione di trampolino, in grado di restituire le pressioni trasmesse dal diaframma toraco - addominale durante la respirazione. Ecco la relazione esistente tra i diversi diaframmi collegati sia da un punto di vista strutturale che funzionale.
Il limite del trattamento manuale risiede nel fatto che un’eccessiva perdita di tono del muscolo elevatore dell’ano non può essere recuperata solo con trattamenti meccanici, ma va utilizzato l’ausilio di una corretta riabilitazione perineale. A tal riguardo si è vista l’efficacia degli esercizi di A. Kegel con l’uso dei coni vaginali, i quali permettono di avere un biofeedback sensoriale ottimizzando la contrazione; questi esercizi sono fondamentali, ma vanno eseguiti quotidianamente e per un miglior successo andranno prima valutati e trattati osteopaticamente gli altri diaframmi. Questo dimostra come possa essere utile, allo scopo di ottenere la miglior qualità di risultato per la patologia del paziente, un corretto connubio tra osteopatia e riabilitazione perineale.